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1950-1999

STORIA DELLA BIOLOGIA > 1500-2000

1951

(da sinistra) Il chimico statunitense Linus Carl Pauling (Portland, 28 febbraio 1901 – Big Sur, 19 agosto 1994), e Robert Brainard Corey (Springfield, Massachusetts, 19 agosto 1897 – 23 aprile 1971) del California Institute of Technology ipotizzano una struttura ad α elica per la configurazione strutturale delle catene polipeptidiche di cheratina. Questo modello prevede un giro completo dell’elica di  5.4 Å, corrispondente a  3.6 aminoacidi, e una serie di legami a idrogeno tra atomi di ossigeno e azoto e atomi d’idrogeno posti nella regione immediatamente sovrastante e sottostante. I due scienziati scoprono anche la struttura secondaria a foglietto β delle proteine.

1953

Il chimico tedesco Karl Ziegler (Helsa, Germany, 26 novembre 1898 Mülheim, Germany, 12 agosto 1973) scoprì un metodo per fabbricare polietilene non ramificato, più resistente e capace di sopportare temperature intorno a 100 oC, utilizzando un nuovo tipo di catalizzatore, costituito da una resina in cui ai gruppi carichi negativamente lungo la catena erano legati ioni di metalli come l’alluminio o il titanio. Per gli studi sulla chimica e tecnologia dei polimeri, nel 1963 ottenne, insieme a Giulio Natta, il Premio Nobel per la Chimica .

1954

Il chimico americano Robert Burns Woodward (Boston, 10 aprile 1917 - Cambridge, 8 luglio 1979), premio Nobel per la chimica nel 1965, sintetizzò la stricnina.

1954

Il chimico italiano Giulio Natta (Imperia, Italia, 26-Feb-1903 – Bergamo, Italia, 2-Mag-1979) scopre che una resa elevata di polipropilene isotattico viene data dalla miscela di TiCl4 e AlR2Cl (alluminio dialchile cloruro). La produzione venne iniziata dall'industria italiana Montecatini (poi Montedison) e riscosse un ampio successo. Per gli studi sulla chimica e tecnologia dei polimeri, nel 1963 ottenne, insieme a Karl Ziegler, il Premio Nobel per la Chimica .

1956

Il genetista e biologo evoluzionista americano di origine asiatica Susumu Ohno (Seoul, Korea, 1 febbraio 1928 – 13 gennaio 2000), scopre che il corpo di Barr dei nuclei delle cellule di femmine di mammifero è un cromosoma X sessuale condensato.

1959

L’ematologo americano di origine tedesca Ernest Beutler (Berlino, 30 settembre 1928 – San Diego, 5 ottobre 2008) identifica la deficienza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PDH), un difetto genetico che porta alla lisi dei globuli rossi del sangue dopo stress ossidativo generato dall’assunzione di farmaci (primachina, sulfamidici, etc…) o particolari alimenti come le fave (favismo). La deficienza di G6PDH è la principale causa enzimatica di una malattia emolitica. L’importante scoperta fu il frutto di un ampio lavoro svolto presso la prigione Joliet nell’Illinois (1953-1954) in seno al programma di ricerca sulla malaria dell’esercito americano (Army Malaria Research Program), che investigava l’anemia prodotta dai farmaci antimalarici.

1961

(da sinistra) L’ematologo americano di origine tedesca Ernest Beutler (Berlino, 30 settembre 1928 – San Diego, 5 ottobre 2008) e la genetista inglese Mary Frances Lyon (Norwich, Inghilterra, 15 maggio 1925) scoprono indipendentemente come l’inattivazione random del cromosoma sessuale X causi mosaicismo tissutale nelle femmine, dove ogni cellula somatica esprime solo uno degli alleli dei geni legati al cromosoma X. L’intuizione che portò a questa scoperta venne immediatamente dopo aver saputo della dimostrazione da parte del genetista e biologo evoluzionista Susumu Ohno del City of Hope National Medical Center di Duarte in California, che i corpi di Barr, osservati nei nuclei delle cellule delle femmine di mammifero, erano dei cromosomi X supercondensati. Mary F. Lyon propose l’inattivazione random dell’X, osservando il fenotipo chiazzato delle femmine di topo eterozigoti per i geni del colore del mantello, Ernest Beutler osservando l’esistenza di due popolazioni di globuli rossi nel sangue di donne afroamericane che erano eterozigote per la deficienza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PDH).

1967

Il genetista e biologo evoluzionista americano di origine asiatica Susumu Ohno (Seoul, Korea, 1 febbraio 1928 – 13 gennaio 2000), propone che i cromosomi sessuali erano originariamente un paio di cromosomi omologhi che solo successivamente si sono differenziati nei cromosomi X e Y così come oggi li conosciamo. Egli riconosce, inoltre, che i cromosomi X dei mammiferi sono conservati nelle varie specie di mammiferi; questo concetto, oggi ampiamente confermato, è conosciuto come “legge di Ohno”.

1968

Il chimico italiano Enrico Clementi (Cembra, Italia, 19 novembre 1931) attraverso un’elaborazione computazionale delle equazioni meccanicoquantistiche riuscì a visualizzare su un circuito televisivo tutte le fasi della collisione di ammoniaca con acido cloridrico per formare cloruro di ammonio.

1969

Il chimico americano  di origine tedesca Richard Leopold Wolfgang riuscì ad escogitare un sistema di accelerazione di ioni e molecole, le quali si muovevano nella stessa direzione, ad energie paragonate a quelle sprigionate a temperature comprese tra i 10.000 C e i 100.000 C.

1969

Il chimico americano Leonard Wharton riuscì ad ottenere delle particelle neutre a partire da molecole cariche accelerate, fatte collidere con degli elettroni.

1970

Il genetista e biologo evoluzionista americano di origine asiatica Susumu Ohno (Seoul, Korea, 1 febbraio 1928 – 13 gennaio 2000), nel suo libro, ormai un classico, Evolution by Gene Duplication, postula il grande ruolo svolto nell’evoluzione dalla duplicazione genica. Egli suggerisce come il genoma degli invertebrati sia il risultato di uno o più duplicazioni dell’intero genoma; quest’ipotesi con le dovute varianti è conosiuta come “ipotesi 2R”, detta anche “ipotesi di Ohno”.

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